Monte Sant’Angelo
Santuario di San Michele Arcangelo
Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova nel cuore di Monte Sant’Angelo ed è iscritto nella Lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco dal giugno 2011.
Si tratta di uno dei luoghi sacri all’Arcangelo più celebri al mondo, incastonato sul tracciato dell’antica Via Sacra Langobardorum. Sorge su un’altura, circondato dal tipico paesaggio impervio e verdeggiante del Gargano, dove la candida facciata accoglie i pellegrini con due grandi arcate, sovrastate da una nicchia con la statua di San Michele.
Dal vestibolo, si accede alla scalinata di 86 gradini che conduce alla Sacra Grotta, luogo delle apparizioni di San Michele e cuore del santuario. Qui si legge un’iscrizione con le parole dell’Arcangelo che consacrarono in eterno questo luogo mistico: “Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini”.
L’altare barocco del Santissimo Sacramento e quello della Vergine si aggiungono al magnifico altare maggiore dominato dalla statua marmorea che raffigura il Principe delle Milizie Celesti.
Castello
Una “narrazione storica” plurisecolare. Il castello di Monte Sant’Angelo testimonia ancora oggi l’alternanza di dominazioni, popoli e stili architettonici. Adagiato nel Parco Nazionale del Gargano, il maniero fu edificato dai longobardi per ampliarsi poi sotto la dominazione normanna, quando furono erette la torre dei Giganti e la torre Quadra.
Fu Federico II di Svevia, invece, a far costruire la cosiddetta sala del tesoro. Guardandola oggi, la fortificazione evidenzia soprattutto l’influenza degli Aragonesi che, per difendersi da attacchi nemici, costruirono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso.
Abbazia di Santa Maria di Pulsano
Edificata sui resti di un antico edificio pagano, l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, poco lontana da Monte Sant’Angelo, è una scenografica struttura in pietra, cinta da possenti mura perimetrali, tra rocce grigie e strapiombi profondi oltre 200 metri.
Costruita in stile romanico nel 591, la chiesa è stata ricavata da una grotta naturale, che funge da abside e all’interno si rivela a navata unica con volta a botte, interrotta da grandi archi trasversali. Lateralmente, due settori della grotta ospitano la tomba dell’Abate Giordano e un altare inglobato in una piccola costruzione in muratura dal tetto spiovente.
All’esterno dell’Abbazia è ancora visibile parte di una fontana, considerata un fonte battesimale o un tempietto, costruita per il ristoro dei pellegrini, e numerosi eremi, spesso accessibili solo attraverso scale e corde.
Oggi nuovamente fruibile dopo i lavori di restauro, l’abbazia è il teatro della caratteristica festa dell’8 settembre, quando i fedeli partono in corteo da Monte Sant’Angelo, raggiungendo il complesso a dorso di muli.